da un’idea di Daniela Pellicanò
con Giuseppe Arena, Domenica R. Buda, Valentina De Grazia, Domenico Fiore, Jessica Granato, Jessica Marotta, Cristina Merenda, Valerio Strati
Regia di Gaetano Tramontana
Progetto Calabria Palcoscenico 2008
Quanti di noi hanno visto realmente la Fata Morgana?
Un fenomeno naturale di cui ovunque si è sentito parlare e sul quale spesso siamo interrogati dai “forestieri”; cos’è? di che si tratta? è vero che ci sono quattro tipi di Fata Morgana, secondo le condizioni atmosferiche e di umidità? E poi… il Mito; strettamente legato al ciclo celtico arturiano, ma che si fonde con la storia leggendaria della Sicilia e della costa calabrese.
La “nostra” Fata Morgana è certamente un’illusione: ottica, mitologica, psichica… Per un attimo due terre, due mondi, si guardano una nel riflesso dell’altra, e diventano una cosa sola.
La performance di SpazioTeatro parte dal mito di Zeus che per capriccio taglia di netto l’essere primigenio – una sfera perfetta in cui maschile e femminile convivono – creando l’uomo e la donna: due mondi da quel momento in continua ricerca l’uno dell’altro; in continua ricerca, forse, solo di un’illusione.
La donna che si portò via il mare fa parte di un trittico di performance-spettacolo dal titolo Voci dal mare, rappresentato il 14 dicembre 2008 a Reggio Calabria nell’ambito del progetto Calabria Palcoscenico.