elaborazione testi: Anna Calarco
con Anna Calarco e Gaetano Tramontana
Da un po’ di tempo guardavamo alle Interviste impossibili come possibile spunto di lavoro.
Lo storico programma radiofonico mandato in onda dalla Rai tra il 1974 e il 1975 metteva in campo un pool eccezionale di talenti per un esperimento allora inedito.
Tra gli autori: Eco, Calvino, Camilleri, Manganelli, Del Buono, Sermonti, Santucci e tanti altri, fingevano di trovarsi a intervistare fantasmi redivivi di personaggi famosi appartenenti a un’altra epoca, con una sensibilità però tutta contemporanea, creando un cortocircuito capace di raggiungere nella stessa intervista vette di ironia e profondità che testimoniavano della indubbia qualità degli autori.
Le voci degli intervistati, inoltre, rappresentavano un concentrato del meglio tra gli interpreti del teatro italiano: Carmelo Bene, Paolo Bonacelli, Adriana Asti, Paolo Poli, Romolo Valli…
Il successo della trasmissione fu enorme, tanto da rappresentare uno di quei capisaldi della programmazione della Rai delle origini – fra tv e radio – citato immancabilmente tanto da studiosi quanto dagli appassionati del genere.
Il tentativo di ripetere l’esperienza da parte di epigoni attuali, per quanto abili narratori, ha dato vita a piacevoli pubblicazioni ed esperimenti radiotelevisivi che però non hanno mai raggiunto la profondità e l’originalità dell’archetipo radiofonico.
SpazioTeatro rivisita le prime interviste impossibili proponendo un nuovo “gioco” in forma di reading, partendo dall’impossibilità, e al tempo stesso l’urgenza, di domandare alla storia, quella individuale e quella collettiva, “un disegno, un progetto, un’invenzione”.
Così ad incontrarsi per l’intervista non sono un intervistatore e un singolo personaggio, ma un’intervistatrice che dall’incontro con un Uomo capace di rivivere vite precedenti compie lei stessa un percorso di consapevolezza da frivola inviata tv a “mente pensante e riflessiva”.
Tramite gli attraversamenti da una vita all’altra, da un personaggio all’altro (Neanderthal, Tutankhamon, Copernico, Nostradamus, Montezuma, Dostoevskij) Uomo percorre invece alcune traiettorie che hanno caratterizzato il pensiero umano, approfondendo la consapevolezza dell’individuo sul proprio ruolo nel mondo attraverso il tempo, scardinandone il concetto di finitezza a favore di un pensiero lineare che si snoda dal “ciottolo” al “due per due… quattro?”.
Forti del dosaggio perfetto d’ironia, gioco e serietà che autori di quel calibro avevano saputo creare, gli interpreti di SpazioTeatro provano a mantenere intatta, nella loro performance, la profonda leggerezza di quei primi incontri d’autore che diedero origine a un genere intramontabile.