ispirato al romanzo “Lo spazio bianco” di Valeria Parrella
con Anna Calarco
video di scena di Antonio Melasi
adattamento e regia di Gaetano Tramontana
produzione SpazioTeatro 2013
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L’attesa di una madre, il legame forte con una figlia nata prematura, la sospensione dei tre mesi che passano dalla nascita anagrafica alla nascita reale.
I dibattimenti del cuore di una donna sospesa su un filo sottilissimo teso tra la speranza e la rassegnazione, la volontà di capire, la scienza e la medicina che appaiono allo stesso tempo appiglio e carnefici.
Il testo è la lunga soggettiva di Maria attraverso i tre mesi che separano sua figlia dal parto alla vita vera: ispirato allo “Spazio bianco” di Valeria Parrella, il lavoro di SpazioTeatro si concentra sul rapporto tutto intimo fra la madre e il frutto del suo ventre, triangolandosi con la realtà sospesa che tutto trasforma.
Maria è qui una giovane donna che per un caso fortuito si trova ad affrontare da sola la sua nuova vita tra casa e ospedale, cercando di instaurare un punto di contatto con una creatura che non riesce a riconoscere e che mette in discussione il suo status di donna, di madre e addirittura di individuo.
Il viaggio di Maria è una costante ascesi dall’abisso alla vita, un riappropriarsi giorno per giorno di una dimensione di realtà che il parto prematuro aveva disgregato.
La regia di Gaetano Tramontana prova a rintracciare delle coordinate nel flusso di coscienza di Maria, fondando sulla genuina interpretazione della giovane Anna Calarco la cifra della pièce.
Lo spettacolo nasce anche in seguito all’incontro con Eracle – Associazione per la neonatologia, che si occupa dei nati pretermine e delle loro famiglie.
“Chiamatemi per nome” sostiene Eracle attraverso le repliche dello spettacolo.
Estratti dalla rassegna stampa
“… Anna Calarco emoziona fino alla commozione, riesce in quell’intento proprio del teatro, di entrare con immediatezza nel cuore degli spettatori. E lo fa mostrando una tecnica, una sensibilità attoriale, una delicatezza e nello stesso tempo forza interpretativa che emergono sulla scena e passano, con naturalezza, oltre quella quarta parete definitivamente crollata, sancendo un grande debutto da “solista”.”
Paola Abenavoli, CulturalLife, 22.04.2013
“Gaetano Tramontana è riuscito ad allestire una rappresentazione che commuove e fa riflettere e fa battere le mani per l’interpretazione di Anna Calarco. Una serata di teatro che, in fondo, costituisce anche un occasione per fare i conti con i nostri limiti, le nostre paure e le nostre speranze.”
Gianfranco Cordì, YesLive, 14/11/2013
“In uno spazio bianco, anonimo e vuoto, ogni cosa è possibile perché tutto è sospeso. Ogni parola può essere scritta, la più bella o la più terribile, la più temibile, la più impronunciabile specie quando la storia sospesa, quella non ancora neppure immaginabile, riguarda un piccolo essere che ha cominciato prima del tempo la sua lotta per la vita e contro la morte.”
Anna Foti, ReggioTV, 10.11.2013
“… La regia di Gaetano Tramontana riesce a dirigere l’attrice in uno spazio dove ogni gesto non è superfluo ma teso ad arricchire di significato quanto espresso dall’attrice. La scrittura del testo seppur tratta dal romanzo porta riletture interessanti e parti originali che si legano bene nell’insieme creando una drammaturgia che porta lo spettatore a seguire con attenzione gli eventi narrati fino alla fine.”
Butterfly Freelife 23.04.2013
Rassegna stampa
Calabria Ora 16_04_2013
yeslive 20_04_2013
CulturalLife 22_04_2013
Calabria Ora 22_04_2013
Butterfly FreeLife 23_04_2013
Rtv 10_11_2013
yeslive 14_11_2013