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Mammut Teatro
SMART WORK
di Gianluca Vetromilo e Armando Canzonieri
regia Gianluca Vetromilo
con Francesco Rizzo
assistenza alla regia Ada Roncone

La Casa dei racconti 2025
Sala SpazioTeatro, Via S.Paolo 19/a, Reggio Calabria
Sabato 29 marzo | ore 20:30
Domenica 30 marzo | ore 18:00

Il protagonista di questa storia è un giovane – così la società vuole definirlo – che si divincola tra le avversità della vita non trovando il tempo per viverla: la mattina operatore al call center e la sera rider che consegna le pizze.
In un mondo in cui 1 ragazzo su 3 percepisce il suo lavoro come inutile, gli affitti sono insostenibili, l’autonomia è un miraggio e, nonostante le previsioni, il tempo dedicato al lavoro occupa più di 1/3 dell’intera giornata, la sopravvivenza sembra essere l’unico obiettivo.
Una vita di corsa in bicicletta dove la parola “imprevisto” risuona come la peggiore delle tragedie. Un loop dal quale non si può uscire.
Vivere per lavorare.
Bisogna sacrificare tutto. Sogni, affetti, tempo libero. Una giornata impegnata a schivare ogni piccolo imprevisto, a calcolare entrate, uscite, tempi.

Ma può la vita esaurirsi in un incastro di routine?

Smart work racconta una giornata come tante, troppe, alle prese con quel mostro sacro chiamato “lavoro”, con la falsa speranza di poter, anche solo per 15 minuti, trasformare il “sopravvivere” in “vivere”.

NOTE DEGLI AUTORI

Un lavoro che nasce all’indomani della pandemia da Covid-19, perché il 2020 non è solo stato l’anno della pandemia. Per molti quella è arrivata dopo. Il 2020, per la maggior parte delle persone, è stato l’anno di una scoperta: il lavoro da casa, il lavoro intelligente. Lo smart working, o, per abbreviare, lo SW.
Tutte le persone intelligenti con un lavoro intelligente possono intelligentemente lavorare da casa.
Ma il barista che ogni mattina faceva il caffè al lavoratore intelligente ora come farà? O la tavola calda che preparava il pranzo al lavoratore intelligente ora come guadagnerà?
Viviamo nel mezzo di un paradosso, tendiamo a semplificare la vita in nome di una società smart, che in realtà considera i pochi, non i molti. A discapito di tante altre vite, che sembrano abitare un universo parallelo.